Thengia Trevisan

Ovvero traversata su cenge dal Ciadin de Bortoluth al Ciadin di S. Francesco.

L'aspetto del settore centrale delle Pregoiane, dalla Cima Bortoluth al M. Caserine Alte, è dato da grandi lastronate dolomitiche con pendenza sui 50 gradi che s'immergono verso Nord. Questa conformazione è ben visibile salendo lungo la strada dal rifugio Pussa verso la malga Senons e dai pascoli della malga stessa. Lo spessore dello strato che produce le creste ha una potenza massima di circa 250 m in corrispondenza della Cima di S. Francesco. Questo pacco di calcari dolomitici scorre su un altro strato sottostante e, nella zona d'attrito, sul versante meridionale dove si affaccia lo spessore della lastronata, si è formata una regolare cengia sotto alle aggettanti pareti. Percorso completo in senso Ovest Est compiuto dallo scrivente e da Fiorone da Galli il 3 settembre 2017 in ore 8 (3 ore per la sola cengia). Dedico la cengia a Tullio Trevisan che fu uno degli artefici dell'esplorazione e divulgazione del gruppo delle Pregoiane. Si tratta di una lunga passeggiata di croda di circa due chilometri, in un versante praticamente sconosciuto che tra l'altro permette di portarsi sotto a pareti che, se pur brevi, possono diventare campo d'azione per l'alpinismo esplorativo.

Tracciato della prima parte della cengia (passa il mouse sull'immagine). Le tre punte sono da sinistra: Cima Putha, Cima di S. Francesco, quota 2193 delle Cime del Gasparin.

Dal Ciadin de Bortoluth, raggiunto da malga Senons, si sale in direzione della forcella omonima (seminascosta dal peccio) e appena prima di giungere alle rocce gialle che rinserrano a sinistra il canale di ghiaie che sale verso la forcella si piega decisamente a sinistra puntando ad un evidente antro sulla parete in alto.

Dall'antro la Cima di Bortoluth.

Prima di raggiungere l'antro si salgono le facili placche incise da superficiali canali che verso destra portano in cresta.

Qui comincia la cengia che taglia in leggera salita, senza particolari difficoltà, tutto il settore roccioso che fa capo alla Cima Putha.

A metà della parete di Cima Putha, un canale obliquo a destra (ben visibile nella foto qui sopra) permette di raggiungere la cresta e la vetta: Via Murit.

La cengia confluisce nel canalone che scende da forcella del Gasparin, 50 m sotto di essa, facilmente raggiungibile e prima via di fuga in caso di necessità. Si prosegue scendendo qualche metro per attraversare la testata del vallone che scende verso il Ciol de Soraus, mirando all'evidente prosecuzione della cengia sulle pareti della quota 2014 m delle Cime di Gasparin, situata esattamente di fronte a forcella del Gasparin.

Evidente nella foto qui sopra la Forcella del Gasparin.

Aggirata la quota 2014 ci si trova su larghe terrazze di mughi che si evitano salendo lungo il piede delle rocce...

...passando alla base della quota 2193 caratterizzata da due torri al suo lato destro. Qui si sale sulla cengia sotto le torri per poter traversare in alto il profondo burrone che s'infossa esattamente in corrispondenza della punta triangolare della Cima di S. Francesco.

Oltre il burrone ci si porta su uno spicchio di prato: da qui è possibile, per facili rocce salire alla forcella tra la Cima di S. Francesco e la sua spalla orientale quotata 2213 m (seconda via di fuga). Nell'immagine il prato e al centro la Cima di S. Francesco con a sinistra la forcellina dalla quale passa la via normale a detta cima.

La cengia prosegue dalla zona inferiore del prato, in salita, con un paio di passaggi delicati, si porta sulla cresta Sud della spalla 2213 e da qui comincia a scendere verso il Ciadin de S. Francesco. Sulle rotte pareti della cresta Sud della spalla 2213 si snoda la Via Paolo. Il tratto in discesa della cengia è il più difficile, esposto, con passaggi da fare a carponi, su placche coperte di infido detrito. Terminata la cengia per pendii di ghiaie e canalini si scende sui prati alla base delle rocce nel Ciadin di S. Francesco; traversando fino a toccare le pareti del M. Caserine Alte ci si porta sul pendio erboso che conduce alla forcella di S. Francesco e da qui in Ciadin de Senons dove passa il sentiero 393 che riporta in malga Senons.

Guarda il video